2023 - Un anno in rassegna
Lavoro, scrittura, pippe mentali. Il bilancio del mio secondo anno da consulente indipendente.
Cose degne di nota
- Il 28 marzo è nato Sirio, il mio secondo figlio. È stata un'esperienza emotivamente travolgente, in cui mi sono scoperto un papà più competente e mi ha permesso di apprezzare il valore di aver scelto l'indipendenza come dimensione professionale.
- Il 21 aprile è uscito Il velo, il mio primo romanzo. Ha venduto poco, pochissimo ma mi ha permesso di tornare a fare una cosa che amo molto: incontrare persone e parlare con loro.
- A novembre è andato in scena Longing for Belonging, uno spazio-tempo performativo che ho co-curato per Museion. Tra le altre cose, abbiamo portato a Bolzano un'installazione di Parasite 2.0. Non ringrazierò mai abbastanza per le cose che ho imparato durante questa esperienza.
- Dentro Longing for Belonging c'era Anatomia Urbana, un video che ho curato insieme ad Armin Ferrari e Claudio Rocchetti. Era una vita che sognavo di filmare degli edifici. Finalmente sono riuscito a farlo con due dei miei artisti preferiti.
Fatti e cifre
I numeri non sono tutto, ma un bilancio non sarebbe tale se non ci badasse. Il mio secondo anno da freelance si chiude in chiaroscuro. Sì, ho fatturato leggermente di più ma, come ho raccontato su cheFare qualche settimana fa, ho chiuso l'anno con un leggero passivo. La nascita di un figlio comporta qualche spesa in più, soprattutto nei primi anni, e l'inflazione le ha appesantite. Il colpo finale lo hanno dato i contributi dovuti che, per il primo anno di attività con la partita iva, lo trovo pazzesco, sono davvero molto alti. L'esperienza mi ha insegnato il valore di un'educazione finanziaria adeguata alla mia nuova condizione professionale.
Per quanto riguarda la distribuzione del fatturato, anche nel 2023 la percentuale maggiore viene da clienti per i quali ho lavorato come project manager, ovvero il servizio intorno a cui sto costruendo, in modo sempre più chiaro, la mia narrazione e identità professionale.
Seguono i servizi di branding, per i quali ho trovato un approccio molto efficace in termini di costi e benefici che ho intenzione di scalare nel corso del 2024; il copywriting, che resta un'attività importante nel mio mix; la scrittura e il lavoro culturale, che beneficiano dell'anticipo ricevuto per il romanzo e della collaborazione con Museion; chiude il content marketing che, offerto al di fuori del lavoro di project management sembra meno appetibile per i clienti a cui mi rivolgo.
In questo senso, il 2023 è stato anche l'anno in cui ho cominciato a ragionare con più attenzione al processo di vendita e di gestione della relazione con il cliente. Alcuni progetti, che potevano essere gestiti diversamente, non si sono evoluti nel modo sperato e hanno portato alla chiusura o ridefinizione dei rapporti. In altre occasioni non sono riuscito a trasferire al meglio il mio valore e non ho chiuso delle opportunità.
Insomma, se il 2022 era stato l'anno dell'innamoramento folle per la condizione di freelance, il 2023 è quello del primo incontro con le difficoltà che questa condizione comporta. Fanno parte del gioco e, come tali si accettano, dopotutto nessuna storia degna di nota può proseguire senza conflitti e momenti di crisi e difficoltà. Per affrontarli e non lasciarsi abbattere ci vogliono lo stesso grande equilibrio e lucidità. La terapia in questo aiuta.
Pivot: project management strategico
Il 2023 mi ha permesso di mettere meglio a fuoco uno degli elementi più interessanti della mia proposizione di valore: la capacità di gestione dei progetti di cui mi viene affidato lo sviluppo. Questo è uno degli aspetti in cui il mio lavoro riesce a fare la differenza in un modo tangibile ed evidente. Allo stesso tempo, la natura ibrida del ruolo che sto provando a disegnarmi addosso lo rende difficile da vendere e spiegare (ci riesce bene Howard Gray in questo post). Quello a cui sto lavorando è un concetto di project management con impostazione strategica, che comprende al suo interno tre servizi verticali che possono essere venduti anche separatamente: branding, content marketing e scrittura. Non ho ancora trovato la chiave giusta per presentare questo concetto. Mi piacerebbe fosse un contenuto visivo. Se avete dei suggerimenti, vi ascolto.
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Fai una donazione12 Step Branding & Content Workshop
Nel corso dell'anno appena finito ho aggiunto alla mia offerta un nuovo servizio, un workshop di branding e content marketing che ho adattato partendo da un deck di slide creato da Steve Bryant, un consulente americano di cui seguo la newsletter. L'approccio proposto da Bryan mette a sistema una serie di attività che già svolgevo con un livello di approfondimento che non avevo ancora raggiunto. L'approccio è scalabile, modulare e, soprattutto, permette di svolgere l'attività di branding in modo rapido ed efficace, aprendo ottime prospettive di upselling. Nel 2023 l'ho somministrato in sei diverse occasioni ed è mia intenzione continuare a farlo.
Che scrittore sono?
A un certo punto dell'anno scorso ho iniziato a guardarmi intorno e mi sono reso conto che non riconoscevo più il panorama digitale. Twitter è diventato X e ci si capisce sempre meno. Su Facebook ho smesso di parlare con la gente, perché, boh, mi sembra tutto molto meno interessante. Molte riviste con cui avevo rapporti hanno chiuso e le altre mi sembrano molto chiuse. Mi sono chiesto se non fosse colpa mia, se avessi perso la wave del momento, restando in acqua aggrappato alla tavola (il blog) a scrutare l'orizzonte aspettando la prossima. Insomma, mi sono chiesto che scrittore sono e se sono adatto all'ecosistema di oggi. Ho trovato della tracce interessanti su questo. Ne parlerò più avanti.
Blogging, scrittura e lavoro culturale
Uno degli obiettivi che mi ero posto alla fine del 2022 era cominciare a scalare l'attività di blogging, la scrittura e il lavoro culturale. La distribuzione del fatturato del fatturato del 2023 mostra che il peso di queste attività è raddoppiato, passando dal 4% al 10% del totale. Un risultato su cui pesano soprattutto l'anticipo ricevuto per Il velo e la collaborazione con Museion che terminerà nel 2024. L'intenzione è quella di provare a confermare questo risultato, anche se la cosa non è scontata. Lo stesso vale per il blogging, lo scorso anno sono riuscito a dare maggiore costanza al lavoro e quest'anno vorrei continuare, facendo di Spore, la newsletter-non-newsletter, un appuntamento mensile e continuando a usare il blog come strumento per pensare in pubblico, sperimentare nuovi formati, nutrire la mia narrazione professionale, sottrarre contenuti ai social e dar loro maggiore struttura. Infine vorrei rendere più dense le anteprime dei contenuti che pubblico su magazine e riviste, per rendere queste segnalazioni sempre più ricche di contesto e meno spammose possibile.