"I droni stanno trasformando la medicina di guerra" su Guerre di Rete

Un articolo sulla medicina tattica e sul modo in cui i droni ne stanno riscrivendo le regole.

Righe color verde acqua.
Pablo Alpe - Postales 42

Se segui il blog, ti accorgerai che avevo anticipato l'argomento dell'ultimo pezzo che ho scritto per Guerre di Rete in questo post.

Righe che avevo scritto di getto, mentre facevo ricerca su un tema, come probabilmente avrai capito, mi sta a cuore: l'impatto degli usi bellici della robotica e dell'intelligenza artificiale.

Per quanto la definizione sia dibattuta, a vederla dall'esterno, con un occhio informato ma non esperto, quella dei droni militari è una vera e propria rivoluzione.

Lo è perché l'impatto della loro diffusione non sta modificando solo un numero limitato di aspetti della guerra, ma la natura stessa della guerra per come l'abbiamo conosciuta (poco e male, a dire il vero).

Tra gli aspetti che più mi hanno colpito di questo cambiamento, c'è quello che riguarda la medicina tattica, ovvero il modo in cui i feriti vengono assistiti ed evacuati dalla linea di contatto.

Una funzione fondamentale, soprattutto per le forze armate di un paese democratico che a fatica possono reggere alla pressione generata sull'opinione pubblica da un elevato numero di perdite, le cui regole e procedure vengono riscritte ogni giorni sui campi di battaglia dell'Ucraina invasa.

Credo di averlo già scritto altrove, ma è qualcosa che mi sta molto a cuore. Raramente, infatti, una tecnologia militare resta confinata al campo di battaglia. Capire e conoscere ciò che oggi viene sperimentato al fronte significa poter agire di conseguenza quando verrà applicato in contesti più vicini a noi che non abbiamo la sventura di vivere a contatto con la guerra.

In un video pubblicato sul suo canale YouTube, Civ Div – un blogger militare statunitense con un passato nel corpo dei marine degli Stati Uniti ed esperienza di combattimento in Siria e Ucraina (con le forze speciali) – descrive la realtà vissuta dalla fanteria moderna come un incubo tattico, di cui i droni sono la causa principale. Per un fante impiegato in prima linea, la presenza continua di questi dispositivi altera radicalmente la percezione dello spazio. Per lungo tempo, infatti, la fanteria ha operato in ambienti essenzialmente “bidimensionali”: trincee, tunnel, edifici, campi aperti. Qui il contatto col nemico avveniva lungo vettori orizzontali: di fronte, di lato o alle spalle. I droni hanno introdotto una terza dimensione: oggi il pericolo può arrivare dall’alto e in qualsiasi momento. Questa possibilità genera un ulteriore carico cognitivo e costringe le forze armate di tutto il mondo ad adattarsi e rivedere l’addestramento, le tattiche e le dotazioni della fanteria.
I droni stanno trasformando la medicina di guerra - Guerre di Rete
In Ucraina, i sistemi aerei senza pilota hanno trasformato non solo il modo di combattere, ma anche quello di curare: la medicina tattica evolve e si adatta ai pericoli di un campo di battaglia ormai privo di retrovie, e in cui gli attacchi possono giungere dall’alto in qualunque momento.

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