Zettelkasten: perché è importante ridurre la distanza tra la lettura e la scrittura
Lavorare con il metodo Zettelkasten alla scrittura di testi di non fiction significa modificare le proprie abitudini di lettura: perché è importante farlo e quali vantaggi comporta questo cambiamento?
Mi hanno stupito, perché non me le sarei aspettate, la risonanza e l’impatto che hanno avuto quest’anno i due post che pubblicato sul metodo Zettelkasten: Come ho (re)imparato a scrivere con il metodo Zettelkasten e Zettelkasten: quando prendi appunti conta come e non con cosa.
Questi due testi hanno generato tre diverse richieste di informazioni e approfondimento sul metodo, un nuovo follower per questo blog, due sessioni della versione beta del corso di note taking che sto perfezionando.
Dei quattro partecipanti alle sessioni, tre di loro hanno implementato il metodo, personalizzandolo e adattandolo alle loro necessità. A loro si aggiunge un'altra persona che, in modo autonomo, ha adottato il metodo, citando come ispirazione il mio lavoro di divulgazione sul metodo.
È davvero molto, molto di più di quanto potessi anche solo sperare quando ho iniziato a parlare in pubblico dello Zettelkasten ed è per questo riscontro positivo che ho deciso di tornare a scriverne.
Come il metodo Zettelkasten distribuisce lo sforzo della scrittura nel tempo.
Una delle questioni emerse più spesso nel corso delle due sessioni di formazione che ho organizzato quest’anno riguarda il cambio di abitudini di lettura che lo Zettelkasten “impone” a chi sceglie di adottarlo.
Qual è il vantaggio che questo cambiamento comporta è una delle domande che mi è stata rivolta più di frequente dai corsisti.
È una domanda giusta e pertinente, perché adottare il metodo Zettelkasten, non tralascio mai di sottolinearlo, significa modificare un’abitudine, la lettura, che ognuno di noi consolida molto presto nel corso della sua vita.
Serve una certa quantità di sforzo per modificarla ed è proprio questo sforzo che rende la curva di adozione del metodo così ripida, soprattutto nella sua fase iniziale.
Chiarire bene il beneficio che questa scelta comporterà per chi deciderà di compierla è diventato un passaggio fondamentale delle mie sessioni di formazione.
La risposta si trova nelle meccaniche stesse del metodo.
Lo Zettelkasten è un sistema per scrivere testi di non fiction - saggi, articoli o paper accademici - ovvero una categoria di testi in cui il lavoro dell’autore consiste nel costruire le proprie argomentazioni rielaborando il lavoro di tutti gli altri autori che hanno trattato lo stesso argomento per aggiungervi nuove sfumature o inediti punti di vista.
Più che l’invenzione concettuale - che, lo diceva Deleuze, è il campo della pratica artistica - lo scrittore di non fiction persegue una rilettura creativa che gli permetta di espandere il cosmo di una costellazione di idee che già circola nei circuiti della cultura.
Le note di lettura sono lo strumento attraverso cui il metodo Zettelkasten facilita questo processo. Si tratta, in breve, di rielaborazioni scritte dei passaggi più significativi di un testo. Questa categoria di note viene presa durante la lettura, riducendo al minimo il tempo che intercorre tra quest'atto e quello della scrittura.
Il flusso di lavoro della maggior parte delle persone che hanno partecipato ai miei corsi consiste invece nel leggere prima una certa quantità di bibliografia e solo dopo, quando l'autore sente di padroneggiare l'argomento a sufficienza, ha inizio la fase di scrittura.
In questo modo, tra la lettura dei testi e la loro rielaborazione creativa, può trascorrere un periodo di tempo anche molto lungo. In mancanza di un efficace sistema di gestione delle informazioni, lo sforzo necessario per recuperarle e usarle durante la scrittura cresce di conseguenza.
Usando il metodo Zettelkasten, invece, questo sforzo viene anticipato al momento della lettura, distillando da essa una certa quantità di informazioni già rielaborate, archiviate e connesse tra di loro.
Questo processo ne facilita il recupero, genera connessioni tra idee e, soprattutto, produce frammenti di testo pronti per essere utilizzati. In questo modo, la scrittura del testo viene disseminata nel tempo e, a valle della fase di ricerca, si trasforma in un atto dove a essere preponderanti sono le operazioni di montaggio ed editing.
I vantaggi per il processo di scrittura sono molteplici: facilità di recupero delle informazioni, creazione reti di concetti, rapidità di esecuzione, risparmio di energie fisiche e mentali.
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