"Contro l'industria dello sci" su Il Tascabile

Su Il Tascabile, una riflessioni sulle origini e le prospettive presenti e future dell'industria dello sci.

Il modellino di una montagna.
Italian Limes - Model

In che modo l'industria dello sci e degli sport invernali è destinata a cambiare mano a mano che le conseguenze del riscaldamento globale si fanno più visibili e percettibili? Su Il Tascabile ho provato a rispondere a questa domanda, tracciando un percorso che dalla nascita di questo comparto guarda alle sue prospettive presenti e future.

Tuttavia, la gestione imprenditoriale e politica dei territori alpini sembra ancora ignorare il futuro che questi studi raccontano. L’industria dello sci e degli sport invernali sembra preoccuparsi della progressiva scomparsa della neve solo quando deve fare pressione sullo Stato per socializzare le sue perdite. Le Olimpiadi Invernali del 2026 si terranno a dispetto delle voci sempre più numerose che ne chiedono l’annullamento in nome dell’impatto e delle contraddizioni che un evento del genere rappresenta. In più, anche dopo un estate straordinariamente siccitosa, si stanno moltiplicando gli interventi legati al potenziamento delle infrastrutture sciistiche come, per esempio, il raddoppio degli impianti Klausberg in Valle Aurina, approvato dalla Giunta Provinciale di Bolzano che ha ignorato senza alcuna spiegazione le indicazioni dei tecnici sull’elevatissimo impatto ambientale del progetto.
Contro l’industria dello sci
Per questioni economiche e culturali, la gestione imprenditoriale e politica delle Alpi è ancora colpevolmente indifferente alla crisi climatica.
"Contro l'industria dello sci" su Il Tascabile