"Viviamo nel mondo di GTA V, e nessuno ci ha avvertito" su Esquire

GTA V è stato una pietra miliare nella storia dei videogame. Ma se fosse stato qualcosa di più di un grandioso videogioco? Se fosse stato un'anticipazione dei tempi che viviamo?

"Viviamo nel mondo di GTA V, e nessuno ci ha avvertito" su Esquire

GTA V è stato una pietra miliare nella storia dei videogame. Ma se fosse stato qualcosa di più di un grandioso videogioco? Se fosse stato un'anticipazione dei tempi che viviamo?

Questa è la tesi che i ragazzi di ESquire mi hanno permesso di argomentare sulle colonne del loro sito. Un racconto del gioco che prova a isolarne quegli elementi della realtà che il videogame ha colto prima che diventassero capaci di decidere i destini del mondo.

Così Michael, Trevor e Franklin diventano figure di un'America alla ricerca della grandezza perduta, prima che questa diventasse la formula vincente di Donald Trump. Un esercizio di semiosi all'interno di quella che è la più ambiziosa iperstizione degli ultimi 5 anni.

Esagerazione? Giudicate voi

La precisione del dettaglio, ci accorgemmo col tempo, non si limitava agli aspetti demografici (quali auto rappresentano meglio un certo strato sociale?), comportamentali (come reagiscono allo stesso stimolo un abitante del ghetto, un lavoratore portuale o un turista in gita?), urbanistici (quali edifici, infrastrutture e arredi urbani caratterizzano una zona rispetto all’altra?) o a quelli atmosferici (quante possibili varianti di situazioni climatiche erano state previste dagli sviluppatori?); in essa appariva anche l’idea di società delineata nel mondo del gioco.

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