"La battaglia di Lyptsi e l’evoluzione della guerra robotizzata" su Guerre di Rete

L'invasione dell'Ucraina ha fatto da volano allo sviluppo dei veicoli bellici senza pilota. Su Guerre di Rete ho fatto il punto sullo stato di questi sistemi d'arma a partire dalla battaglia di Lyptsi.

Paesaggio con nuvole e colline sullo sfondo. Fair Isle Harbour, foto di Anaïs Tondeur.
Anaïs Tondeur - Fair Isle Harbour

Sull'invasione dell'Ucraina la mia posizione è sempre stata chiara: una sconfitta militare della Russia è la sola condizione per frustrarne le ambizioni imperialiste e il solo presupposto per una pace giusta e duratura.

Tre anni di guerra hanno dimostrato che gli alleati dell'Ucraina hanno visioni contrastanti su questo obiettivo che, a mio avviso, avrebbe dovuto essere perseguito con maggiore decisione e rapidità.

Più la guerra si prolunga e più il suo costo in termini di vite umane si fa drammatico, mentre le convulsioni del sistema globale si fanno più frequenti e violente.

L'accelerazione nello sviluppo di tecnologie belliche, in particolare di veicoli senza pilota e software di intelligenza artificiale, è uno dei sintomi più evidenti della crescente instabilità del mondo in cui abitiamo.

Data la sua condizione di paese invaso, l'Ucraina è rapidamente diventata uno dei principali laboratori per la progettazione, la realizzazione, lo sviluppo e la messa alla prova di questo genere di sistemi d'arma.

Sui campi di battaglia di Kursk, del Donbas, del Mar Nero, di Kharkiv, Kherson o Zaporizhia i droni e le intelligenze artificiali militari vengono testate direttamente in azione e il loro ciclo di sviluppo è rapidissimo, così come è rapida l'integrazione di questi sistemi nelle dottrine degli eserciti di tutto il mondo, che studiano quanto accade in Ucraina e da questa esperienza imparano ogni giorno.

In parte necessità di un paese molto più piccolo rispetto a quello invasore, in parte opportunità per sviluppare un settore industriale ad altissimo valore aggiunto, l'industria bellica ucraina ha puntato con decisione sulla tecnologia.

Così come accade per quelle commerciali, anche le tecnologie belliche si muovono più rapidamente di quanto non facciano i framework legali che dovrebbero regolarle e questa circostanza prefigura un futuro ricco di pericoli inediti.

Per capire meglio il modo in cui questo settore si sta sviluppando ho provato a fare il punto della situazione sul magazine Guerre di Rete.

Operando attraverso il controllo remoto di specialisti, i droni impiegati a Lyptsi hanno eseguito quella che è, a tutti gli effetti, una complessa operazione combinata aria-terra. Un’operazione nel corso della quale, supportandosi a vicenda in modo sinergico, i droni hanno svolto un ampio numero di compiti diversi, tra cui ricognizione, sorveglianza del campo di battaglia, rimozione di mine e fuoco diretto tramite l’utilizzo di mitragliatrici. Non è ancora chiaro se quello condotto a Lyptsi sia stato il primo assalto interamente robotizzato della storia dei conflitti umani; di sicuro è uno dei primi di cui abbiamo notizia nel corso dell’invasione dell’Ucraina. Il fatto è rilevante, perché se nel corso della guerra sia gli ucraini sia i russi hanno fatto largo uso di droni aerei e navali (questi ultimi soprattutto ucraini), l’impiego di droni terrestri è stato invece, per diverse ragioni, più limitato.
La battaglia di Lyptsi e l’evoluzione della guerra robotizzata - Guerre di Rete
L’uso di droni aerei, navali e terrestri è una delle maggiori novità che l’invasione dell’Ucraina ha introdotto in campo bellico. In che modo l’aggressione russa ha contribuito ad accelerarne lo sviluppo e quali sono le conseguenze del loro utilizzo su larga scala?

"La battaglia di Lyptsi e l’evoluzione della guerra robotizzata" su Guerre di Rete.