"La lunga storia dello skateboarding in Italia finisce in libreria" su Esquire
La parabola dello skateboarding (e delle sottoculture) in Italia alla luce del trauma del Settantasette. La recensione di "Nessuna regola" su Esquire.
Per un certo periodo di tempo sono stato, e in parte ancora sono, “quello che ha scritto un libro sullo skate”. Perché sì, dieci anni fa usciva, per Agenzia X, Stupidi giocattoli di legno che è proprio un libro, scritto da me, dedicato al rapporto tra skateboarding e urbanistica.
Fino a pochi mesi fa, quel libro è stato l’unico saggio che l’editoria italiana aveva dedicato a uno dei fenomeni sportivi e culturali più significativi degli ultimi 50 anni.
Da qualche mese non è più così.
I ragazzi di Agenzia Alcatraz hanno infatti dato alle stampe Nessuna regola, un saggio che prova a fare il punto su “40 anni di skateboard in Italia”, come recita il sottotitolo.
Grazie a Paola Papetti ho avuto l'opportunità di leggere il libro e di recensirlo sull'edizione italiana di Esquire. Nel farlo ho scelto di mettere in dialogo la storia della scena skate italiana per come l'ha ricostruita il suo autore, Lele Lutteri, con alcuni snodi della storia del nostro Paese: il 77, il reflusso, gli anni '80 e '90.
Penso infatti che la diffusione delle sottoculture di matrice anglosassone (punk, skate, reggae, postpunk, dark, new wave, ecc.) ruoti intorno alla sconfitta del movimento del Settantasette che aveva al suo interno elementi controculturali più marcati rispetto a quello del Sessantotto.
Le sottoculture rappresentano una risposta a quello shock e una via di fuga all'alternativa che gli anni '80 disegnano a partire dalla repressione violenta e spietata del movimento: l'eroina da una parte e il rampantismo della "Milano da bere" dall'altra.
Una terza via non priva di contraddizioni, perché se da una parte recupera alla cultura alternativa una dimensione politica che troverà nei centri sociali degli anni '90 una sua importante fioritura, dall'altra si apre verso forme di imprenditoria "compromesse" con il mercato e il capitale.
Una storia complessa, dalle molte sfaccettature, che non ha ancora trovato un suo racconto corale e coerente, ma molti punti vista da cui è stata narrata e a cui Nessuna regola aggiunge un tassello importante.
È interessante notare come nelle testimonianze raccolte da Lutteri ognuno di questi periodi abbia origine dall’incontro tra i potenziali skateboarder e un prodotto mediatico: il servizio televisivo The Magic Rolling Board, andato in onda nel 1977 durante una puntata della trasmissione Rai Oden. Tutto quanto fa spettacolo; il film Trashin’ - Corsa al massacro, che cala nel mondo dello skateboard una trama e un’atmosfera che strizza apertamente l’occhio a pellicole più celebri come, per esempio, Karate Kid; il videogame Tony Hawk Pro Skater, che media l’immaginario e l’esperienza dello skateboarding attraverso la dimensione immersa propria del medium videoludico.