"Sangue acido" su Salto
Un estratto da "Sangue acido", racconto pubblicato sul terzo numero di Manaròt.
Sangue acido è il titolo del racconto che ho scritto per il terzo numero di Manaròt, la rivista di letteratura atesina curata da Davide Gritti e Nicolò Tabarelli. Un estratto di questo racconto è ospitato su Salto, grazie all'interessamento di Valentino Liberto.
«Chi sei e cosa ci facevi nella sede della Ganma?» L’ombra non rispose. Feci un passo avanti nella sua direzione, bloccandole la via di fuga.
«Che cos’è quel segno che hai tracciato sulla parete?» Un tremolio mi attraversò le dita delle mani. Le strinsi in un pugno per riprendere il controllo.
«Si tratta forse di una minaccia?», le urlai senza riuscire a trattenere una lieve strozzatura nella voce.
L’ombra allora fu scossa da una stridula risata. Sembrava provenire da una qualche cavità nascosta e fluiva attraverso l’aria diventando sempre più intensa.
«Una minaccia dici?»
Mi guardai intorno disorientato.
«Una minaccia?» ripeté l’ombra con tono beffardo.
«Oh sì, certo che siamo una minaccia mia cara. Una minaccia terribile»
Feci un passo indietro, mentre l’ombra, che fino a quel momento m’era apparsa piccola e inoffensiva, sembrava dispiegarsi tutto intorno a me, allungandosi verso l’alto.
«Noi sappiamo chi siete» continuò «Siete nemici, siete assassini. Voi ci volete morti. Ma tu e Kager non ci avrete».
L’ombra fece un passo avanti, scostandosi il cappuccio che le copriva la testa. Apparve il volto di Robert. Lampi purpurei gli deformavano il viso.
«No, non ci avrete mai, Sandra, perché morirete prima».
La sua voce era un ruggito nella notte. Mi paralizzò, come se pronunciando quelle parole Robert mi avesse avvinto a un qualche incantesimo arcano. Erano anni che nessuno si rivolgeva a me usando il mio deadname.
Poi balzò in avanti, gettandomi contro una delle pareti del vicolo.
Battei la testa contro un mattone e lo vidi fuggire, inghiottito dall’oscurità.