"Capire la pandemia attraverso le immagini" su L'Indiscreto

Un saggio che esplora il regime visivo in cui abbiamo fatto esperienza della pandemia.

"Capire la pandemia attraverso le immagini" su L'Indiscreto

Cosa possono dirci le immagini e gli sguardi prodotti o stimolati dalla pandemia su di essa e sulla nostra cultura? Ho provato a capirlo con un saggio pubblicato su L'Indiscreto e dedicato proprio al regime visivo che ha caratterizzatoe caratterizza i mesi in cui stiamo vivendo.

In parte catalogo di sguardi e immagini, in parte riflessione sullo statuto del visivo contemporaneo, il testo prova a capire come il potere ha gestito la pandemia e la sua narrazione, dove ha avuto successo e dove, invece, ha fallito.

Il virus non è visibile a occhio nudo. La sua esistenza può essere o confermata attraverso una protesi dell’occhio o dedotta in base ai suoi effetti. Perciò esso può essere soltanto visualizzato o sottoforma di immagine prodotta, o in base agli effetti della sua gestione (le città svuotate e la natura che ne occupa gli spazi durante i primi lockdown), oppure attraverso i dati. Il virus perciò agisce come dispositivo di visualizzazione: ci permette di vedere aspetti dell’ambiente in cui viviamo fino a quel momento invisibili o non del tutto visibili e, nello stesso tempo, abilita i nostri dispositivi visivi a produrre le immagini con cui possiamo vederlo.
Capire la pandemia attraverso le immagini
Le immagini, e gli sguardi che le producono, tradiscono le idee che le hanno prodotte, quindi possiamo usarle per capire dall’interno la nostra cultura, il senso che diamo a cosa accade intorno a noi, e
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