"Nostalgia di Internet" su Il Tascabile
Cosa ci racconta, del mondo in cui viviamo, la nostalgia di internet?
La fine degli anni '10 ha coinciso con una grande ondata nostalgica per...l'internet degli albori. A dispetto dell'usabilità e delle interfacce, sono stati in molti a sentire la mancanza di un web imperfetto, difettoso, respingente per l'utente. Ma cosa si nasconde dietro questa nostalgia?
Ho provato a rifletterci su in un saggio uscito per Il Tascabile, in cui provo a tirare un filo tra la netstalgia e le promesse tradite del web.
Nel suo The Future of Nostalgia, Svetlana Boym distingue due tipi diversi di nostalgia. Definisce restorative (ricostitutiva) la prima e reflective (riflessiva) la seconda. La nostalgia ricostitutiva evoca una dimensione nazionale e collettiva del passato e del futuro. Si basa sulla credenza che un’entità ostile – più o meno identificata, più o meno reale – sia responsabile della distruzione di un passato dai tratti edenici e idilliaci, che deve essere ricostruito, identico, nel presente. È un sentimento pregno di complottismo, paranoia e senso di accerchiamento. Al contrario, la nostalgia riflessiva è più incentrata sulla dimensione individuale e culturale della memoria. Piuttosto che invocare una ricostruzione, la nostalgia riflessiva abbraccia i frammenti distrutti della memoria e conferisce tempo agli spazi. È un atteggiamento ironico e scanzonato, innamorato della distanza che lo separa da quel posto mitico che viene chiamato “casa”. Chi lo adotta si installa della distanza tra il presente e il passato verso cui prova nostalgia, con l’obiettivo di trascinarne l’immagine verso il futuro.