"La permanenza del digitale" su NuJ
Designer, regista, creatore di app. Lucas Zanotto lavora da anni con alcuni dei più innovativi linguaggi creativi contemporanei. L'ho intervistato per conto della rivista NuJ.
!["La permanenza del digitale" su NuJ](/content/images/size/w2000/2017/11/Lucas-Zanotto-Yellowtrace.jpg)
Quest'estate ho potuto intervistarlo per conto della rivista NuJ, scoprendo un professionista capace di creare meraviglia per un mondo sempre più freddo e distante.
È uno di quegli afosi pomeriggi bolzanini di fine giugno, di quelli in cui nemmeno pantaloncini e canottiera riescono ad alleviare il caldo che ti s’appiccica addosso; perciò, quando la finestra di Skype s’illumina, rivelandomi un ritaglio della casa di Lucas Zanotto, fatico a trattenere un lieve moto d’invidia nel constatare che, dall’altra parte dello schermo, il mio interlocutore indossa una camicia piuttosto pesante. Il che è normale, visto che Lucas, dopo una vita passata tra Berlino e Barcellona, ha scelto la Finlandia per vivere e lavorare. E da quelle parti, anche se siamo alle porte dell’estate, le temperature massime del sesto mese dell’anno a stento hanno superato i 18 gradi.
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