"La morte dell'individuo e la grande estasi del soggetto collettivo" su Singola
Tecnomagia è uno stimolante testo di Vincenzo Susca, uscito lo scorso anno per i tipi di Mimesis Edizioni. Ho avuto l'opportunità di leggerlo, accorgendomi di come l'autore abbia provato a tracciare un quadro concettuale in grado di dare un senso al cambiamento che stiamo vivendo in questi anni.
Ho avuto modo di approfondire il suo pensiero in una recensione pubblicata s Singola, dove ho ragionato intorno alle polarità della morte dell'individuo e della nascita di un soggetto collettivo, reso possibile dalle infrastrutture di rete e dalle pratiche che esse rendono possibile.
Immerso nel paradigma tecnomagico, l'individuo lascia perciò il posto a un soggetto collettivo che agisce in una dimensione di tele-empatia. All'interno di questa dimensione contano ubiquità, sincronia e prossimità e l'opinione pubblica cede il passo all'emozione pubblica, un regime in cui i sensi guidano la ragione e "orientano il pensiero".
In questo soggetto collettivo, tenuto insieme da "estasi, totem e incantesimi", la distanza tra mente e corpo, e il dualismo che ne aveva caratterizzato la relazione nel soggetto razionale moderno, si riducono fino a sparire.
La ragione lascia perciò spazio all'emozione e all'elaborazione dei dati di fatto si sostituisce la reazione senso-motoria iscritta nelle interfacce dei social media.