"La controffensiva ucraina potrebbe essere un punto di svolta della guerra" su Valigia Blu
Durante la prima settimana di settembre, le forze armate ucraine hanno condotto un contrattacco contro la forza d'invasione russa nell'Oblast di Kharkiv. L'operazione ha portato al collasso delle linee di difesa russe, consentendo agli ucraini di liberare oltre 3000 chilometri quadrati di territorio.
L'azione è il frutto di un preciso disegno strategico e operativo, costruito e attuato nei mesi scorsi dal comando delle forze armate ucraine. Su Valigia Blu ho ricostruito la catena degli eventi che ha portato a quello che potrebbe essere un punto di svolta nella guerra in corso.
Il valore di Kherson non è però soltanto simbolico, ma anche strategico. La regione, coi suoi porti sul Mar Nero e le centrali elettriche, è un'area di vitale importanza per l'economia ucraina, oltre a essere una "porta" aperta sulla Crimea. È qui che ha dunque inizio la cosiddetta "battaglia dei ponti".
Con questa espressione ci si riferisce a una serie di attacchi di precisione che le forze armate ucraine effettuano nei territori controllati dalla forza d'invasione a ovest del fiume Dnipro, fin dall'inizio del mese di luglio. A venire colpiti per primi sono i depositi di munizioni, limitando così la capacità del nemico di effettuare tiri di artiglieria e controbatteria. Sono poi colpite le infrastrutture di comando e controllo, disarticolando la capacità del nemico di prendere decisioni; quelle logistiche, per ostacolare i rifornimenti; infine i sistemi di difesa aerea, per permettere all'aviazione ucraina di intensificare le missioni nel quadrante, sia con velivoli a guida umana che remota.