"You say I do not exist" su Not
You say I do not exist è un ottimo racconto di theory fiction scritto dall'artista slovena Klara Debeljak. È uscito la prima volta sul sito dell'Institute of network culture e i tipi di Not mi hanno chiesto di tradurlo in italiano.
Al centro del racconto ci sono l'idea e il concetto di tempo, raccontati in prima persona come se il tempo stesso fosse un'entità cosciente dotata di capacità autoriflessiva.
Con questo espediente, Debeljak riflette sulla condizione di spossessamento del tempo che viviamo come singoli e comunità.
La privazione del tempo è parte integrante della struttura organizzativa di ogni società avanzata. L’intera metastruttura delle società industriali e postindustriali è satura di discriminazione cronometrica. Quando parlo di discriminazione cronometrica intendo dire che valgo più nelle mani di alcuni che in quelle di altri. Le vittime della discriminazione cronometrica possono possedermi, ma non ho alcun valore per loro. Anche quelli che di me non ne hanno abbastanza, o che non ottengono abbastanza valore per avermi, sono materialmente poveri. Di conseguenza, accade un fenomeno che io chiamo Cronoghetti. Si tratta di spazi metafisici nei quali i membri della tua gente sono intrappolati in un presente continuo, incapaci di immaginare il concetto di sovranità temporale. La possibilità di scegliere come spendermi è un privilegio e un lusso che chi è intrappolato nei Cronoghetti non possiede. La libertà di scelta e la sovranità temporale rappresentano un tipo di libertà, e la loro presenza è intrinsecamente connessa alle risorse finanziarie e al posizionamento all’interno della vostra società. In questo contesto sono diventato un’entità politica.