"La battaglia invisibile" su SPNS
Alessandro Curioni è, insieme ad Aldo Giannuli, autore del volume Cyber War. La guerra prossima ventura. L'ho intervistato su Luz per farmi spiegare quali sono gli scenari di guerra cibernetica che ci attendono.
La guerra sta attarversando un periodo di grandi cambiamenti. Lo sviluppo di cyber armi, capaci di agire nascoste alla vista, sta modificando i termini con cui siamo soliti definire la guerra. Nel momento esatto in cui scrivo, e senza che nessuno ne abbia contezza, potrebbe essere in corso un'azione di guerra cibernetica dagli esiti potenzialmente distruttivi. Per capire meglio quali sono gli scenari che ci attendono e quali sono i termini del cambiamento in atto ho intervistato Alessandro Curioni, autore, in coppia con Aldo Giannuli, di Cyber War. La guerra prossima ventura, un volume sul tema pubblicato di recente per i tipi di Mimesis Edizioni.
Le peculiarità non mancano e mi limiterò a qualche esempio. In primo luogo può essere definita come la “madre di tutte le guerre asimmetriche” a partire dal dato di fatto che se l’attaccante potrebbe essere una forza militare, di certo la prima linea di difesa sarà civile.
Se devo mettere il ginocchio un intero paese colpirò le sue infrastrutture critiche come la rete elettrica o quella idrica che sono gestite da privati.
Un secondo aspetto è la difficoltà nel capire chi è il nemico. In assenza di una dichiarazione di guerra l’offensiva può partire passando attraverso i sistemi di un terzo inconsapevole. Altro elemento significativo è la posizione di sostanziale vantaggio dell’attaccante che può sfruttare un fronte sconfinato e con infiniti punti di accesso, per giunta senza soffrire dei problemi logistici che hanno sempre afflitto gli eserciti invasori. Chi si trova dall’altra parte della barricata dovrà valutare attentamente la possibilità di un “difesa in profondità” che lo porti all’interno del perimetro del nemico per produrre disservizi e blocchi tali da rallentarne le operazioni.